Mauro Previdi - attività politica e istituzionale | ||||||
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Rovereto, 22 giugno 2009 L’ex presidente di Amr ricostruisce la vicenda del parcheggio previsto accanto all’ospedale «E’ una priorità e ormai sarebbe già pronto da almeno due anni se non ci avessero bloccati al momento della firma» «Se la città non può godere da due anni di un parcheggio da 283 posti vicino all’ospedale è tutta colpa del sindaco Valduga e dell’ex assessore Azzolini». Mauro Previdi non ha dubbi su chi puntare il dito per quello che viene ritenuto un errore amministrativo gravissimo da parte di questa giunta. Previdi nel 2004 era presidente dell’Amr e, nel piano della gestione dei parcheggi, aveva avviato tutte le procedure per arrivare a colmare una lacuna evidente nelle disponibilità viabilistiche della città. La carenza di posti auto nei dintorni dell’ospedale è infatti cronica: oltre a portare disagi agli utenti della struttura contribuisce decisamente ad incrementare i problemi di traffico sul rione di Santa Maria e sull’ingolfata via Benacense. «Eravamo andati a Brescia - racconta Previdi - per imparare da chi è più bravo di noi, avevamo preso accordi con l’Azienda sanitaria e avevamo fatto il progetto. Non solo: avevamo già studiato come intervenire per limitare al massimo rumori e disagi alle vicine stanze dell’ospedale. La struttura a gradoni modulari (e quindi ampliabile) permetteva 283 parcheggi, con un piano interrato riservato ai dipendenti e agli utenti “abituali” dell’ospedale. Durante le ore di visita il parcheggio sarebbe stato gratuito, mentre negli altri orari si applicava la tariffa minima, quella della zona arancio. Il costo era di 5 milioni di euro che in venti anni sarebbero stati ammortizzati e in cambio l’Azienda sanitaria concedeva il terreno in comodato trentennale. Con l’azienda avevamo già concordato lo spostamento dei servizi presenti nell’area in questione. Insomma, era tutto fatto: mancava solo la gara d’appalto e mi ero impegnato personalmente ad aprire al pubblico il parcheggio nel dicembre del 2007. Nell’ultimo incontro con l’Azienda dovevamo praticamente firmare l’accordo, ma l’allora assessore Azzolini bloccò tutto perché pretendeva che l’ospedale vendesse il terreno al Comune. Ecco come sono andate le cose, quindi non è proprio il caso che il sindaco faccia finta di meravigliarsi: è stato lui a privare la città di una struttura indispensabile». Da ex presidente Amr, Previdi ha poi un paio di altri sassolini da togliersi. Il primo riguarda il destino tracciato che prevede una forte alleanza, se non una fusione, tra le farmacie di Trento e quelle di Rovereto. «Ma come? Non è stato proprio Valduga che si è scagliato contro il Trentocentrismo? E ora va a svendere una ricchezza storica e sociale della città come sono le farmacie comunali per presunti motivi economici. Le farmacie roveretane non sono in perdita, non sono una zavorra, ma un bene prezioso, nate nel 1968 per dare farmaci ai poveri e che ancora oggi offrono servizi sociali di prim’ordine». Il secondo sassolino riguarda il centro per gli autistici. «Un fiore all’occhiello della città e dall’Amr, un servizio apprezzato e necessario. Ma cos’ha fatto il Comune? Prima lo ha tolto all’Amr, e ora lo sfratta dai locali di via Benacense». |
MAURO PREVIDI |
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